Sei lì, davanti al computer, con la tua tesi praticamente conclusa. Hai superato mesi di ricerche, notti insonni sulla bibliografia e infinite revisioni. E ora ti ritrovi a fissare quella pagina bianca dei ringraziamenti con un mix di emozioni: sollievo, nostalgia e… panico!
Ti capisco perfettamente: scrivere i ringraziamenti della tesi è uno di quei momenti che sembrano facili sulla carta (dopotutto, devi solo dire “grazie”, no?), ma quando ti ci metti davvero, le parole proprio non ne vogliono sapere di uscire. Come fai a condensare in poche righe tutto il supporto ricevuto dal relatore, la pazienza della tua famiglia, e quei compagni di corso che ti hanno salvato più volte?
Non preoccuparti: ti spiegherò esattamente come scrivere dei ringraziamenti che siano professionali ma personali, sentiti ma non stucchevoli. Ho passato la tua stessa ansia quando ho scritto i miei, e oggi ti aiuterò a creare dei ringraziamenti perfetti, che tu sia un tipo emotivo che vorrebbe ringraziare anche il gatto o un minimalista che farebbe tutto con tre righe.
Partiamo dalle basi: i ringraziamenti della tesi sono quella sezione (solitamente di una pagina) dove puoi finalmente toglierti la maschera da studente modello e mostrare il lato umano del tuo percorso. È il momento in cui riconosci che no, non ce l’hai fatta solo con le tue forze, e sì, quel supporto che hai ricevuto è stato fondamentale.
Ma attenzione: non confondere i ringraziamenti con il diario segreto delle tue avventure universitarie! Anche se è la parte più personale della tesi, resta comunque un documento ufficiale. Pensa ai ringraziamenti come a quel discorso che faresti dopo aver vinto un Oscar: emozionato sì, ma sempre mantenendo un certo stile.
Il bello dei ringraziamenti è che sono l’unico spazio della tesi dove puoi davvero essere te stesso, sempre con un occhio alla formalità. È qui che puoi riconoscere l’aiuto del tuo relatore (che magari ha risposto ai tuoi messaggi nel cuore della notte), la pazienza dei tuoi genitori (che hanno imparato a non chiederti “quando ti laurei?”) e il supporto dei tuoi compagni di studio.
“Ok, ho capito cosa sono, ma dove li metto questi benedetti ringraziamenti?” Se te lo stai chiedendo, tranquillo: la risposta è più semplice di quanto pensi.
I ringraziamenti vanno posizionati all’inizio della tesi, subito dopo la copertina e prima dell’indice. È un po’ come nei film: prima ci sono i titoli di testa con i ringraziamenti ai produttori, poi inizia la vera storia. E no, non metterli alla fine come farebbero a Hollywood: nella tesi le regole sono diverse!
Un consiglio da chi ci è passato: anche se li scriverai probabilmente per ultimi (quando avrai finalmente realizzato chi ti ha davvero aiutato!), ricordati di tenere questa pagina in conto quando numeri le pagine della tesi. Di solito i ringraziamenti occupano una pagina, massimo due se hai davvero tante persone da ringraziare – ma cerca di non esagerare, non è il momento di scrivere un romanzo!
Ora viene il bello: come si scrivono concretamente i ringraziamenti? Ti svelo subito un trucchetto che ho imparato sulla mia pelle: inizia sempre dal ringraziamento al relatore. Non solo perché è la figura accademica più importante del tuo percorso, ma anche perché è il più “facile” da scrivere, dato che mantiene un tono formale.
A proposito dei ringraziamenti al relatore della tesi, la formula deve essere professionale ma non fredda. Puoi scrivere qualcosa come “Desidero esprimere la mia sincera gratitudine al Professor [Nome] per la sua preziosa guida e i suoi insegnamenti”. Se il tuo relatore è stato particolarmente presente, puoi aggiungere un riferimento alla sua disponibilità e pazienza, ma sempre mantenendo un tono rispettoso.
Dopo il relatore, passa ai docenti che ti hanno aiutato, poi ai compagni di università e infine alla famiglia e agli amici. In questa progressione, potrai permetterti di essere via via più personale nei toni, pur mantenendo sempre un certo livello di eleganza. Ricorda: anche se stai ringraziando tua madre che ti ha sopportato nei momenti di crisi, siamo sempre in un documento ufficiale!
Per renderti la vita più semplice, ti propongo un esempio concreto di ringraziamenti che puoi usare come ispirazione (ma non copiare pari pari, mi raccomando – i ringraziamenti devono essere personali!).
Un consiglio extra: leggi i ringraziamenti ad alta voce prima di inserirli nella tesi. Ti aiuterà a capire se suonano naturali o troppo artificiosi.
Se c’è una cosa che ho imparato correggendo tesi di amici e colleghi, è che nei ringraziamenti è facilissimo scivolare in alcuni errori classici. Ti aiuto io a evitarli!
Il primo errore è trasformare i ringraziamenti in un diario personale. So che vorresti raccontare quella volta che il tuo relatore ti ha salvato da una crisi esistenziale, ma forse è meglio limitarsi a un più sobrio “grazie per il supporto nei momenti difficili”.
Un altro classico è dimenticarsi qualcuno di importante. Il mio consiglio? Fai una lista di tutte le persone che vuoi ringraziare prima di iniziare a scrivere. Niente è più imbarazzante che ricordarsi del contributo fondamentale di qualcuno quando ormai la tesi è già stata stampata!
Attenzione anche all’eccesso opposto: ringraziare il mondo intero, compreso il barista che ti ha tenuto sveglio con i suoi caffè. I ringraziamenti devono essere sinceri e mirati a chi ha davvero contribuito al tuo percorso.
Ora che sai come scrivere dei ringraziamenti perfetti, è il momento di pensare a come presentare al meglio il tuo lavoro. E qui entra in gioco l’esperienza di Tesissima!
Prima di tutto, assicurati che la struttura sia impeccabile: dai un’occhiata alla guida sull’indice della tesi e scopri i segreti per come impaginare la tesi nel modo migliore. E se sei nella fase finale, non perderti i nostri consigli su come scrivere una conclusione della tesi efficace.
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