Correlatore tesi: come sceglierlo e quale ruolo svolge nella discussione

Correlatore tesi: come sceglierlo e quale ruolo svolge nella discussione

Ti sei mai chiesto chi sia quella figura misteriosa che tutti chiamano correlatore tesi? Quello di cui parlano i tuoi compagni di corso ma che nessuno sa spiegare davvero cosa faccia?

Non sei l’unico. Il correlatore è probabilmente la figura più fraintesa dell’università italiana. C’è chi pensa sia obbligatorio, chi crede sia solo un peso burocratico, chi lo confonde con il relatore. Il risultato? Un mare di confusione proprio quando stai per iniziare la tesi.

La verità è che il correlatore può essere il tuo asso nella manica o rimanere una figura di contorno, tutto dipende da come gestisci la situazione. Non è sempre necessario, ma quando c’è può fare la differenza tra una tesi normale e una che lascia il segno.

In questa guida scoprirai chi è il correlatore della tesi, quando ti serve davvero, come sceglierlo e come sfruttare al meglio la sua presenza. Alla fine capirai se è il caso di cercarne uno e, soprattutto, come trasformarlo nel tuo alleato più prezioso.

Relatore vs correlatore: facciamo chiarezza una volta per tutte

Il relatore è la figura principale: ti segue durante la stesura, ti presenta alla commissione e introduce il tuo lavoro. È obbligatorio e deve essere un docente con cui hai sostenuto almeno un esame. Senza relatore, niente tesi.

Il correlatore è diverso. Non è sempre obbligatorio (dipende dal regolamento del tuo corso), ma quando c’è aggiunge valore al tuo lavoro. Spesso è un “cultore della materia”: qualcuno che conosce perfettamente l’argomento ma non necessariamente un professore ordinario.

La differenza principale? Il relatore ha responsabilità burocratiche, il correlatore ha competenze specifiche. Chi è il correlatore della tesi? È l’esperto che approfondisce gli aspetti tecnici del tuo argomento.

Per le triennali è generalmente facoltativo, per le magistrali spesso obbligatorio. Controlla sempre il regolamento della tua facoltà perché ogni università ha le sue regole.

Durante la discussione, mentre il relatore ti presenta, il correlatore può farti domande tecniche. Non per metterti in difficoltà, ma per far brillare la tua preparazione davanti alla commissione.

Chi può diventare correlatore della tua tesi

Non tutti possono essere correlatori. Le regole variano tra università, ma esistono criteri generali abbastanza standard.

I cultori della materia sono i candidati più comuni: ricercatori, dottorandi, assegnisti di ricerca o professionisti esterni con competenze specifiche. Hanno esperienza pratica nel settore ma potrebbero non avere un ruolo docente ufficiale.

Anche docenti a contratto, ricercatori e professori associati possono ricoprire questo ruolo, soprattutto se il tuo argomento tocca materie diverse da quella del relatore principale.

Per le magistrali spesso richiedono almeno un dottorato di ricerca o pubblicazioni nel settore. Per le triennali i requisiti sono più flessibili: conta più la competenza pratica che i titoli accademici.

Alcuni atenei accettano anche professionisti esterni: manager, consulenti, esperti di settore che collaborano con l’università. Utile se la tua tesi ha risvolti pratici o aziendali.

La regola d’oro? Deve conoscere l’argomento meglio di te e essere riconosciuto dall’università. Prima di proporlo, verifica sempre che rispetti i requisiti del tuo ateneo. Un no dell’ultimo minuto è l’ultima cosa che vuoi.

Come scegliere il correlatore perfetto

La competenza specifica viene prima di tutto. Cerca qualcuno che conosca davvero il tuo argomento, non uno generico che “se la cava”. Se scrivi su intelligenza artificiale, vuoi un esperto di AI, non un informatico qualunque.

La disponibilità è fondamentale. Un correlatore troppo impegnato che risponde alle mail dopo settimane è peggio di non averlo. Durante i colloqui preliminari, testa i suoi tempi di risposta e la volontà di seguirti.

L’affinità personale conta più di quanto pensi. Dovrai lavorarci per mesi: meglio qualcuno con cui ti trovi a tuo agio. Se al primo incontro senti già tensione, cerca alternative.

Come approcciarsi? Scrivi una mail formale ma diretta: presenta il tuo progetto, spiega perché pensi che le sue competenze siano perfette, allega un breve outline della tesi. Non mandare romanzi: professori e ricercatori hanno poco tempo.

Red flags da evitare: correlatori che promettono voti alti, che parlano male del tuo relatore, che vogliono stravolgere completamente il tuo progetto o che sembrano più interessati al loro CV che al tuo lavoro.

Il correlatore giusto ti fa domande intelligenti, ti suggerisce fonti utili e ti aiuta a migliorare. Quello sbagliato ti complica solo la vita.

Il ruolo del correlatore durante la stesura

Il correlatore entra in gioco quando il relatore non basta. Supporta la ricerca suggerendo fonti specifiche, metodologie avanzate e approcci che il relatore potrebbe non conoscere nel dettaglio.

Le revisioni sono il suo forte: legge le bozze con occhio tecnico, individua errori concettuali e propone miglioramenti mirati. Non riscrive la tesi, ma ti guida verso la versione migliore.

Il coordinamento con il relatore evita conflitti. Un buon correlatore comunica sempre con il supervisore principale, allineando feedback e suggerimenti. Tu non devi fare da mediatore.

Per le tempistiche, stabilite subito le regole: ogni quanto mandargli le bozze, tempi di risposta attesi, deadlines per i feedback. La chiarezza iniziale evita stress finali.

Il correlatore migliore è quello che potenzia il lavoro del relatore senza creare sovrapposizioni. Ti aiuta negli aspetti più tecnici lasciando al relatore la supervisione generale e la responsabilità finale.

La discussione di tesi: il correlatore in azione

Durante la presentazione il correlatore resta silenzioso mentre tu esponi. Il suo momento arriva dopo, con domande tecniche mirate sui dettagli del tuo lavoro.

Non temere le sue domande: sono pensate per farti brillare. Ti chiederà di approfondire metodologie, spiegare scelte specifiche o collegare teoria e pratica. Conosce le risposte perché ha seguito la stesura.

Le domande tipo? “Perché hai scelto questo approccio?”, “Come hai gestito questa criticità?”, “Quali sviluppi futuri vedi?”. Niente tranelli, solo occasioni per dimostrare competenza.

Il correlatore aiuta la commissione a capire gli aspetti più tecnici che altri membri potrebbero non conoscere. In pratica, traduce il tuo lavoro per tutti.

Preparati ripassando metodologie, limiti dello studio e possibili alternative. Il correlatore è il tuo alleato: le sue domande servono a valorizzare il tuo percorso, non a bocciarlo.

Dal team di tesi alla stampa finale

Collaborare con relatore e correlatore richiede coordinamento strategico e comunicazione costante. La gestione del triangolo laureando-relatore-correlatore può sembrare complessa, ma con le giuste accortezze diventa un vantaggio competitivo.

Prima di tutto, definire il titolo con il relatore stabilendo la direzione generale del progetto. Solo successivamente coinvolgi il correlatore nel processo di stesura della tesi, presentandogli il framework già approvato.

Durante la scrittura, presentare l’argomento nell’introduzione in modo che entrambi i supervisori possano seguire il filo logico sin dalle prime pagine. Stabilisci fin dall’inizio chi revisiona cosa: il relatore per la struttura generale, il correlatore per gli aspetti tecnici specifici.

La comunicazione triangolare è fondamentale: informa sempre il relatore dei feedback del correlatore e viceversa. Evita di prendere decisioni importanti senza coinvolgere entrambi, ma non diventare un semplice messaggero tra i due.

Alla fine, ricorda di ringraziare il correlatore adeguatamente riconoscendo il suo contributo specifico. Non è solo questione di cortesia: dimostra la tua capacità di riconoscere e valorizzare il lavoro di squadra.

Completato il lavoro di squadra, è tempo della presentazione finale. Affidati alla stampa tesi professionale di Tesissima per dare forma concreta al tuo impegno. Scegli tra diversi colori per la rilegatura che riflettano la serietà e l’originalità del progetto sviluppato insieme al tuo team accademico.

Il correlatore trasforma una tesi normale in un lavoro di spessore e credibilità superiore. Con il team giusto e una presentazione curata, il tuo traguardo sarà davvero indimenticabile!

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