
Sono le tre di notte, la tesi è praticamente finita, hai riletto l’ultimo capitolo almeno quattro volte e finalmente ti senti soddisfatto. Poi abbassi lo sguardo verso il fondo del documento e lo vedi: quel muro chiamato “bibliografia” che ti fissa minaccioso.
Cinquanta fonti da formattare tutte in stile APA, con quei maledetti corsivi, quelle virgole che non sai mai dove mettere, quegli anni tra parentesi che a volte vanno dopo l’autore e a volte chissà dove. Il panico sale, la stanchezza pure, e ti chiedi se davvero valeva la pena citare così tante fonti. Ecco, fermati un attimo.
Prima di impazzire dietro a punti e virgole, sappi che esistono strumenti pensati esattamente per salvarti in momenti come questo.
I generatori di bibliografia automatica online fanno il lavoro sporco al posto tuo: tu inserisci i dati della fonte, loro ti restituiscono la citazione perfettamente formattata. In questa guida ti presento i 10 migliori del 2026, spiegandoti non solo cosa fanno, ma soprattutto quale scegliere in base alle tue esigenze specifiche.
“Posso farlo a mano, che ci vuole?” Ecco, questa è esattamente la frase che pronunciano tutti prima di passare tre ore a impazzire dietro alle regole dello stile APA. Il problema reale è che ogni stile citazionale ha norme precise, spesso controintuitive, e un singolo errore di punteggiatura può farti fare una figura pessima con il relatore. Quel punto che doveva essere una virgola, quel corsivo dimenticato sul titolo del libro, quell’anno messo nel posto sbagliato: dettagli che a te sembrano irrilevanti ma che a chi legge comunicano approssimazione.
I vantaggi concreti di usare un generatore sono quattro.
Il primo è ovviamente il risparmio di tempo: formattare manualmente 50 citazioni può richiedere ore, con un generatore bastano minuti.
Il secondo è l’eliminazione degli errori: il software conosce le regole meglio di te e le applica senza distrazioni.
Il terzo è la coerenza stilistica: tutte le tue citazioni seguiranno lo stesso formato dall’inizio alla fine, senza quelle piccole variazioni che capitano quando formatti a mano in momenti diversi.
Il quarto è l’aggiornamento automatico: gli stili citazionali vengono aggiornati periodicamente (l’APA è alla settima edizione, per dire) e i buoni generatori si adeguano alle ultime regole.
Detto questo, quando NON ti serve un generatore? Se hai cinque fonti in croce e conosci bene lo stile richiesto, probabilmente è più veloce formattarle a mano. Ma se le tue fonti superano la decina, fidati: il generatore ti salverà la vita e la sanità mentale.
Un’ultima distinzione importante che pochi fanno: esistono generatori online che creano singole citazioni al volo, e software gestionali che ti permettono di costruire e gestire intere bibliografie con integrazione in Word. Tra poco vedremo entrambe le categorie.
Prima di tuffarti nella scelta del generatore, devi sapere quale stile citazionale ti serve. Sembra banale, ma la quantità di studenti che iniziano a formattare la bibliografia senza aver chiesto al relatore quale stile vuole è impressionante. Poi si ritrovano a rifare tutto da capo perché hanno usato l’APA quando serviva il Chicago. Quindi, regola zero: chiedi sempre al relatore prima di iniziare.
Detto questo, ecco una panoramica rapida dei principali stili che incontrerai. Lo stile APA (American Psychological Association) è il più diffuso nelle scienze sociali, in psicologia, in pedagogia e in molte facoltà scientifiche: usa il sistema autore-data e prevede una bibliografia finale ordinata alfabeticamente. Lo stile MLA (Modern Language Association) è lo standard per letteratura, lingue e studi umanistici, con citazioni brevi nel testo e una pagina “Works Cited” alla fine. Lo stile Chicago è il preferito da storici, filosofi e studiosi di arte: nella sua versione A usa le note a piè di pagina con bibliografia finale, nella versione B usa il sistema autore-data simile all’APA. Lo stile Harvard è molto diffuso in economia, business e scienze naturali, ed è simile all’APA ma con alcune differenze di formattazione. Lo stile Vancouver è lo standard in medicina e scienze biomediche, con citazioni numerate nel testo. Infine, lo stile IEEE è quello usato in ingegneria e informatica, anch’esso con sistema numerico.
Se il tuo relatore ti ha chiesto lo stile APA e vuoi approfondire tutte le regole nel dettaglio, scopri come formattare correttamente la bibliografia in stile APA con esempi pratici per ogni tipo di fonte.
Ho selezionato questi dieci strumenti perché coprono esigenze diverse: dal generatore veloce per chi ha bisogno di una singola citazione al volo, fino al software completo per chi deve gestire bibliografie complesse di tesi magistrali o dottorati. Per ognuno ti spiego cosa fa, qual è il suo punto di forza, quali limiti ha e per chi è perfetto. Così potrai scegliere quello giusto per te senza perdere tempo a provarli tutti.
Se cerchi qualcosa che funzioni subito, senza fronzoli e senza dover leggere manuali di istruzioni, Scribbr è probabilmente la scelta migliore.
Questo generatore gratuito ti permette di creare citazioni in stile APA (e altri stili) semplicemente inserendo il titolo di un libro, il suo codice ISBN, il DOI di un articolo scientifico o l’URL di una pagina web. L’interfaccia è pulitissima, i risultati arrivano in pochi secondi, e la qualità delle citazioni è riconosciuta e raccomandata da molte università.
Il funzionamento è intuitivo: vai sul sito, scegli lo stile citazionale, incolli l’URL o digiti il titolo della fonte, e Scribbr ti restituisce la citazione formattata pronta da copiare e incollare nella tua tesi. Se la ricerca automatica non trova la fonte, puoi sempre inserire i dati manualmente compilando i vari campi (autore, titolo, anno, editore, eccetera).
Il limite principale di Scribbr è che nasce come generatore orientato principalmente all’APA, quindi se hai bisogno di stili meno comuni potresti trovarlo limitato. Ma se lavori in ambito sociale, psicologico o educativo dove l’APA è lo standard, Scribbr è praticamente perfetto per te.
Se il tuo relatore ti ha chiesto uno stile citazionale che nessuno conosce, o se lavori in un ambito molto specifico con le sue regole particolari, Grafiati è lo strumento che fa per te.
Supporta oltre 70 stili citazionali diversi: non solo i classici APA, MLA, Chicago e Harvard, ma anche stili specialistici come OSCOLA per giurisprudenza, AMA per medicina, RSC per chimica, IEEE per ingegneria, e persino stili specifici di singoli paesi o riviste accademiche.
La piattaforma è alimentata dalla intelligenza artificiale che riconosce automaticamente i metadati delle fonti che inserisci. Puoi anche importare bibliografie esistenti in formato BibTeX, RIS o EndNote, e Grafiati le converte nello stile che preferisci. Questa funzione è utilissima se stai migrando da un altro software o se hai già una lista di fonti in un formato diverso.
La versione gratuita ha alcune limitazioni sul numero di citazioni e sulle funzionalità avanzate, ma per un uso normale durante la stesura della tesi è più che sufficiente. La versione premium sblocca tutto, ma valuta se ti serve davvero prima di pagare.
BibMe è uno dei generatori storici, online da anni e ancora perfettamente funzionante. L’interfaccia è semplice e diretta: scegli il tipo di fonte che vuoi citare (libro, sito web, articolo di rivista, eccetera), poi compili i campi richiesti seguendo una procedura guidata passo-passo. Alla fine ottieni la tua citazione formattata.
Il punto di forza di BibMe è proprio questa guida passo-passo che ti accompagna nell’inserimento dei dati. Se non sei sicuro di quali informazioni servano per citare correttamente un articolo di rivista online, BibMe ti mostra esattamente quali campi compilare e quali sono obbligatori. È un po’ come avere un tutor che ti spiega cosa fare.
Il limite principale riguarda il modello di business: la versione gratuita genera citazioni solo in stile APA. Per accedere a MLA, Chicago, Harvard e altri stili devi sottoscrivere un abbonamento che costa circa 9,95 dollari al mese. Se ti serve solo l’APA va benissimo, altrimenti valuta alternative gratuite.
Se il tuo budget è zero e non vuoi sorprese con versioni premium o funzionalità bloccate, MyBib è la risposta. Questo generatore è completamente gratuito, non richiede registrazione e non ha limiti sul numero di citazioni che puoi creare. Supporta gli stili più comuni (APA, MLA, Chicago, Harvard) con un’interfaccia moderna e piacevole da usare.
Una funzione particolarmente utile di MyBib è la possibilità di salvare i tuoi progetti: puoi creare diverse bibliografie per diversi lavori e ritrovarle quando ti servono. Inoltre puoi esportare la bibliografia completa in formato Word, pronta da incollare nella tua tesi.
Il limite rispetto a strumenti come Grafiati è la varietà di stili disponibili: se ti serve qualcosa di molto specifico o di nicchia, potresti non trovarlo. Ma per la stragrande maggioranza delle tesi universitarie italiane, gli stili supportati da MyBib sono più che sufficienti.
Citation Machine, sviluppato da Chegg, punta tutto sull’automazione intelligente. Quando inserisci un URL o il titolo di una fonte, il sistema usa l’intelligenza artificiale per riconoscere automaticamente i metadati e compilare la citazione senza che tu debba inserire manualmente autore, anno, editore e tutti gli altri dettagli. Questo lo rende velocissimo quando lavori con fonti online.
Una feature interessante della versione premium è l’integrazione con strumenti di controllo grammaticale e antiplagio: puoi verificare non solo che le citazioni siano corrette, ma anche che il tuo testo sia scritto bene e originale. È un pacchetto completo per chi vuole tutto in un posto solo.
Il limite della versione gratuita è la presenza di pubblicità abbastanza invasive e alcune funzionalità bloccate. Se usi Citation Machine occasionalmente va bene, ma per un uso intensivo potresti trovare frustranti le limitazioni.
Cite This For Me si distingue dagli altri perché funziona principalmente come estensione per browser Chrome e Firefox. Una volta installata, ti permette di generare citazioni direttamente mentre navighi: sei su un articolo scientifico, clicchi sull’icona dell’estensione, e ottieni la citazione pronta senza dover copiare URL e andare su un sito esterno.
Questa modalità di lavoro è perfetta se fai molta ricerca online e vuoi citare le fonti man mano che le trovi. Invece di salvare tutti i link per poi formattarli alla fine, citi al volo e costruisci la bibliografia in tempo reale. È un cambio di workflow che può farti risparmiare molto tempo.
Il limite è che Cite This For Me funziona meglio con fonti web (articoli online, pagine, PDF accessibili via URL) mentre è meno preciso quando devi citare libri cartacei o fonti che non hanno una presenza online diretta. In quei casi devi comunque inserire i dati manualmente.
Se hai sentito parlare di Zotero come software di gestione bibliografica ma non vuoi installare nulla sul tuo computer, ZoteroBib è la soluzione perfetta. È la versione web del famoso software, accessibile da qualsiasi browser senza registrazione e senza download. Inserisci l’URL, l’ISBN o il DOI di una fonte, e ZoteroBib genera la citazione con la stessa precisione del software desktop.
La cosa interessante è che puoi costruire un’intera bibliografia aggiungendo fonte dopo fonte, e poi esportarla in vari formati pronti per essere incollati nella tesi. È un ottimo modo per provare l’ecosistema Zotero senza impegno: se ti trovi bene, puoi sempre passare al software completo che offre molte più funzionalità.
Il limite rispetto a Zotero desktop è ovviamente la mancanza di integrazione con Word, la gestione dei PDF e le altre funzionalità avanzate. Ma per generare una bibliografia al volo senza installare nulla, ZoteroBib è eccellente.
EasyBib è uno dei primissimi generatori di citazioni online, attivo da oltre vent’anni e ancora perfettamente funzionante. Nato principalmente per lo stile MLA (molto usato nelle scuole americane), oggi supporta anche APA, Chicago e altri formati. L’interfaccia è essenziale, quasi spartana, ma fa esattamente quello che promette.
Il funzionamento è semplicissimo: inserisci l’ISBN di un libro o l’URL di un sito, EasyBib cerca i metadati e ti restituisce la citazione formattata. Se non trova la fonte automaticamente, puoi sempre inserire i dati a mano. Niente fronzoli, niente distrazioni, solo citazioni.
Il limite è che l’interfaccia risulta un po’ datata rispetto ai concorrenti più moderni, e il focus principale resta lo stile MLA. Se lavori in ambito letterario o linguistico dove l’MLA è lo standard, EasyBib è ancora un’ottima scelta. Per altri ambiti potresti trovare alternative più complete.
Ecco qualcosa che probabilmente non sapevi: Microsoft Word ha un generatore di bibliografia integrato che funziona sorprendentemente bene. Lo trovi nella scheda “Riferimenti” del menu principale. Ogni volta che citi una fonte nel testo, puoi aggiungerla al database interno di Word con tutti i suoi dati. Alla fine del lavoro, con un solo click, Word genera automaticamente la bibliografia completa formattata nello stile che preferisci.
Il funzionamento è questo: ti posizioni nel punto dove vuoi inserire la citazione, clicchi su “Inserisci citazione” e compili i campi richiesti (autore, titolo, anno, editore, eccetera). La citazione appare nel testo nel formato corretto. Quando hai finito tutto il documento, vai alla fine, clicchi su “Bibliografia” e Word crea automaticamente l’elenco completo di tutte le fonti che hai citato, già formattato e ordinato.
Il vantaggio enorme è che tutto resta dentro Word: non devi passare da siti esterni, non devi copiare e incollare, tutto è integrato. Il limite è che la varietà di stili disponibili è inferiore rispetto ai generatori dedicati, e l’interfaccia non è intuitiva quanto potrebbe. Ma se usi Word per scrivere la tesi e vuoi una soluzione tutto-in-uno, vale assolutamente la pena imparare a usare questa funzione.
Chiudo con una chicca che pochi conoscono: Google Scholar ha un generatore di citazioni integrato. Quando fai una ricerca su Scholar e trovi un articolo interessante, guarda sotto il risultato: c’è un’icona a forma di virgolette con scritto “Cita”. Cliccaci sopra e si apre un popup con la citazione già formattata in cinque stili diversi: APA, MLA, Chicago, Harvard e Vancouver. Copi quella che ti serve e la incolli nella tesi.
Il bello di questa funzione è che si integra perfettamente nel flusso di ricerca: mentre cerchi le fonti per la tua tesi, le citi direttamente senza dover andare su altri siti. È velocissimo e pratico. Se vuoi sfruttare al massimo questo strumento per la tua ricerca bibliografica, scopri come trovare fonti accademiche con Google Scholar e renderlo il tuo migliore alleato.
Il limite è che funziona solo per le fonti presenti su Google Scholar, e a volte i metadati non sono completi o aggiornati. Devi sempre verificare che la citazione generata sia corretta, specialmente per fonti meno note. Ma come strumento veloce per citare articoli scientifici mentre fai ricerca, è imbattibile.
A questo punto ti starai chiedendo: ma allora mi basta un generatore online o mi serve un software vero e proprio? La risposta dipende dalla complessità del tuo lavoro. Facciamo chiarezza.
I generatori online come Scribbr, Grafiati o MyBib sono perfetti quando devi creare singole citazioni o bibliografie non troppo lunghe. Li apri quando ti servono, generi quello che ti serve, chiudi e vai avanti. Non richiedono installazione, non occupano spazio sul computer, non devi imparare a usare software complessi. Sono ideali per tesine, elaborati brevi o tesi triennali con un numero gestibile di fonti.
I software gestionali come Zotero, Mendeley o EndNote sono un’altra cosa. Ti permettono di costruire un database personale di tutte le tue fonti, organizzarle in cartelle, taggarle, annotare, salvare i PDF degli articoli, e soprattutto si integrano direttamente con Word per inserire citazioni e generare bibliografie mentre scrivi. Se stai lavorando a una tesi magistrale con cento fonti, o a un dottorato dove accumulerai letteratura per anni, un software gestionale ti cambierà la vita.
I tre grandi nomi nel mondo dei software gratuiti sono Zotero (completamente open source, il più flessibile e personalizzabile), Mendeley (sviluppato da Elsevier, eccellente per la gestione dei PDF e la collaborazione) e EndNote Basic (versione web gratuita del famoso EndNote, integrato con Web of Science). Tutti e tre hanno plugin per Word che ti permettono di citare con un click mentre scrivi.
La regola pratica è questa: se le tue fonti sono meno di trenta e non prevedi di riutilizzarle in futuro, un generatore online va benissimo. Se le tue fonti sono di più, se vuoi conservarle per lavori futuri, o se semplicemente vuoi un flusso di lavoro più professionale, investi un pomeriggio a imparare uno dei software gestionali. Ne vale la pena.
Dopo questa carrellata di strumenti, potresti sentirti un po’ confuso. Lascia che ti semplifichi la scelta con alcune domande guida.
Che stile citazionale ti serve? Se ti basta l’APA, praticamente tutti i generatori vanno bene e puoi scegliere quello con l’interfaccia che preferisci. Se ti serve uno stile raro o molto specifico (tipo OSCOLA per giurisprudenza o Vancouver per medicina), Grafiati è probabilmente la scelta più sicura perché ha la varietà maggiore.
Quante fonti hai? Se sono poche decine, un generatore online è più che sufficiente. Se superi le cinquanta fonti, inizia a valutare seriamente Zotero o Mendeley: il tempo investito a imparare il software lo recupererai ampiamente nella gestione della bibliografia.
Lavori molto con fonti web? Se la maggior parte delle tue fonti sono articoli online, pagine web o PDF accessibili via URL, Cite This For Me con la sua estensione browser o Google Scholar con la funzione “Cita” integrata ti faranno risparmiare molto tempo.
Vuoi tutto integrato in Word? Allora esplora la funzione bibliografia nativa di Word, oppure installa Zotero o Mendeley con i rispettivi plugin. Avere tutto in un unico ambiente senza dover passare da siti esterni è comodissimo.
Un’ultima cosa: se tra le tue fonti ci sono molti siti web, ricorda che potresti dover creare una sitografia completa per la tesi separata dalla bibliografia tradizionale. Alcuni relatori la vogliono distinta, altri la integrano: chiedi prima di formattare.
Il mio consiglio finale è di provare due o tre strumenti prima di decidere quale usare per tutta la tesi. Genera qualche citazione di prova, vedi quale interfaccia ti convince di più, quale produce risultati più accurati per il tuo tipo di fonti. Una volta scelto, usalo per tutto il lavoro così mantieni coerenza.
Hai passato ore a raccogliere fonti, hai scelto il generatore giusto, hai formattato ogni singola citazione con precisione certosina. La tua bibliografia è impeccabile, ordinata alfabeticamente, perfettamente coerente nello stile. Ma la tesi non è solo bibliografia: è un lavoro completo che merita di essere presentato nel modo migliore.
Quando avrai completato anche il frontespizio per la tesi con il logo dell’università nella posizione giusta, il tuo nome, quello del relatore e tutti i dati richiesti dall’ateneo, quando avrai riletto ogni capitolo e corretto ogni refuso, quando avrai verificato che indice e numeri di pagina corrispondano perfettamente, allora sarai davvero pronto per l’ultimo passo.
E quando avrai scelto i colori per la rilegatura che valorizzano il tuo lavoro e trasmettono la serietà che merita, quando avrai deciso tra copertina rigida e morbida, tra stampa a colori e bianco e nero per le pagine interne, allora potrai finalmente affidare tutto alla stampa della tesi online professionale che trasforma un file PDF in un volume rilegato pronto da consegnare alla commissione.
Quel momento in cui ricevi il pacco, lo apri e tieni in mano la tua tesi stampata, con quella bibliografia perfetta che occupa le ultime pagine, è un momento che non dimentichi. Mesi di lavoro condensati in un oggetto fisico che racconta il tuo percorso.
Dalle tre di notte in panico davanti a cinquanta fonti da formattare, alla bibliografia perfetta generata in automatico con lo strumento giusto. I dieci generatori che ti ho presentato coprono ogni esigenza: dal singolo riferimento creato al volo con Scribbr o Google Scholar, alla gestione completa di centinaia di fonti con Zotero o Mendeley. Non devi più impazzire dietro a corsivi e virgole, non devi più chiederti se quel punto andava prima o dopo l’anno. Ora hai gli strumenti, sai quale scegliere, e puoi concentrarti su quello che conta davvero: il contenuto della tua tesi.
La tua bibliografia è pronta, ogni fonte è citata correttamente, ogni virgola è al suo posto.
Tesissima ti accompagna nell’ultimo passo: trasformare mesi di ricerca, scrittura e formattazione in un volume rilegato che racconta la tua storia accademica. Perché quella bibliografia che alle tre di notte ti sembrava un incubo insormontabile ora è solo un’altra pagina della tua tesi perfetta. E tu sei pronto a discuterla.
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